lunedì 22 ottobre 2012

Sport Agonistici Sottovalutati: l'Agghindamento del Venerdì Sera


Ci sono sport agonistici durissimi che non sono neanche riconosciuti come Disciplina Olimpica.

Il RUGBY, per esempio. Diciamolo, che privarci della vista di tutti quei gnocconi in mondovisione è un'ingiustizia.

O la CORSA SUI TACCHI. Che poi come riescano le tizie a arrivare alla fine senza lasciare una caviglia a metà percorso resta un mistero. (sempre pensato che le tizie corsataccate fossero un po' pirla, poi mi è sovvenuto che c'era anche gente che andava a Mai Dire Banzai.)

La più sottovalutata delle discipline però è L'AGGHINDAMENTO DEL VENERDì SERA.

Inanzitutto fondamentale è PROCURARSI UN IMPEGNO. Per delle gnocche piene di amici come voi non sarà difficile.

Attardarsi davanti al Braulietto postraprandiale e spettegolare a morte con mammà.

Dare un'occhiata all'orologio.

Scoprire di essere in ritardo folle e disperarsi.

Musica tamarra. Ora. Non, non David Guetta. Lui è da sabato sera. Per il venerdì ci vogliono le Queen Tamarre: Britney, Nicky Minaij, Christina Aguilera, Rihanna e Kesha.

Non c’è serata che un bel “It’s Britney, BITCH” ben assestato non possa svoltare.
Se invece vi sentite proprio ciofechissime: Lady Gaga APPALLA. Autostima.

Fomentatevi, ballate, dimenatevi come delle pazze davanti allo specchio.

Vostra sorella entra in camera e vi sorprende a saltellare come coniglietti in primavera. Abbiate la decenza di vergognarvi.

...dove eravamo rimasti? Ah, si, mi devo vestire.

Una fashion blogger seria direbbe “Ho deciso di far ruotare l’outfit attorno a un pezzo iconico.” Io, che seria non sono, confesserò che ero pervasa dal desiderio di sfoggiare il mio ultimo acquisto

Si parla di calze di pizzo operato, eh, mica pizzaeffichi.

di Calzedonia



Dato che sono una persona organizzata mapropriotanto, non ho minimamente pensato a cosa coordinare. DILEMMA.

Indossate le suddette calze.

Aprite le ante del guardaroba. Rendetevi conto che non avete una mazza che si abbini.

Tubino nero. PERCARITà nero su nero no che sembro una vedova siciliana.

Abito princesse di chiffon bianco: già messo lo scorso week-end; andare in giro con lo stesso vestito due week-end di seguito? Non sono così barbona. POVERA Sì, ma con dignità.

Ennesimo tubino, pizzo bianco: pizzo nero E pizzo bianco? INISEME? Oddio no, che neanche il peggio DolceendGabbana riuscirebbe a essere così buzzicone.

Satin verde bosco. Vabbè, il verde bosco è il colore dell’inverno, si era capito. Ehm, ma qui si è un po’… come dire… mistannoperarrivare. Sembro l’Omino Michelin dopo un anno di MacDonald. E un vestitino che ti spantega in prima pagina anche la riga della mutandina invisibile non è la scelta migliore per nascondere l’obesità incipiente.

Chiudete le ante del guardaroba.

Contemplate la vostra reputazione di fashionista che vi crolla lentamente addosso.

Riaprite l'armadio, eliminate il 95% dei vestiti. SESSANTAQUATTRO vestitini e neanche uno adatto. UNO. Che vita di fallimenti.

L'occhio vi cade su un abitino precedentemente scartato. Eddai, non è malaccissimo. C'è di peggio, suvvia.

Indossate il Prescelto. Per vostra sfiga, il suddetto ha una scollatura generosa. E si sa che le scollature generose vanno riempite con tanta grazia femminile.
...deserto del Sahara. Anzi no, il Sahara almeno ha le dune, io manco quelle. Al massimo delle piccole increspature... le costole. Che si vedono tutte, una per una. Mmmhhh, niente di più femminile di un bel mucchietto d'ossa.

E invece no, vestito scollato, non mi coglierai impreparata. Tiè.

SAPEVO che il supermegaPush-Push-Up di Yamamay sarebbe venuto buono prima o poi.

Yamamay, seriamente, io costruirò un altare al tuo Super Push-Push-String-Strizz-Tirasu-Oplà!-reggitette. Sì, è un filino imbarazzante sapere di aver addosso lo stesso spessore (in gommapiuma) di un giubbotto antiproiettile, ma chissenefrega, GLI ALTRI NON LO SANNO!

Beh, adesso lo sanno. Ma pazienza, non è che se una in costume è concava può diventare improvvisamente convessa. Le cose sono due: o è gommapiuma, o è silicone. Preferisco la prima, che non c'ho voglia di farmi tagliuzzare così per hobby.


(l'immagine è a scopo dimostrativo, neanche in quattro vite potrò essere così gnocca) 

Scarpe: tacchi, tacchi, tacchi. Rigorosamente. OBBLIGATORIAMENTE.

E' venerdì sera, non l'aperitivo del martedì a cui potete presentarvi sfatte come Cenerentola prima versione con la scusa “esco adesso da lavoro”.

Niente scuse.

Rimangono i gioielli.

Ah, avevo giusto quel paio di zarrorecchini Swarowski... sì, lo so che si possono guardare solo con la mascherina da saldatore onde evitare retina bruciata, ma a me PIACCIONO.

E giusto perchè il cerchietto di perle non sbarluccica abbastanza, op! diadema in puri vetracci che fingono di essere diamanti, che fa tanto Vorrei Essere Una Principessa Ma  So'Ttamarra Come Paris Hilton. Mora.

Esco sentendomi gnocchissima.

Mission accomplished.

Autunno E Altre Sfighe


Devo ammettere che l’autunno mi straccia un po’ meno le balle da quando ho scoperto di essere riccia. Oddio riccia, mossa, via.
Ma quando avevo il capello drittissssimo e la mia ambizione principale era essere scritturata come Pantène Protagonist dell’anno, allora sì che l’autunno mi sconvolgeva nell’animo.

Il mio primo pensiero la mattina era: “Piove? Oddio piove, ho fatto la piega ieri, mi verranno fuori quei riccioletti agghiaccianti e quei ciuffi indomabili che neanche col Super Attack.”
Che il peggio non è neanche la pioggia, la pioggia la affronti da donna a donna, la sfidi. Ci hai l’ombrello, ci hai il cappuccio da adagiare morbidamente sui capelli freschi di piega (morbidamente, eh, che poi mi si sminchia tutto l’ambaradan), malissimo che vada ci hai la piastra nella borsetta, perchè sai cara “ho i capelli lisci naturali, mi vengono così da soli”. BOOM, cazzata.

No.
Il peggio è LA NEBBIA MILANèS.
Tralascio il freddo nelle ossa, che neanche il Pinguino DeLonghi serve, tralascio la depressione cosmica da “No, madreh, altri sei mesi di buio pesto e freddo NOOOOOH”.
Quando pensavamo di aver debellato anche l’ultimo riccio a forza di piastrate e balsami cos-to-sis-si-mi; quando finalmente il liscio poteva assomigliare vagamente al liscio-morbidoesplendente-come-seta della pubblicità; quando, insomma, avevamo quasi raggiunto una forma umana…

…la nebbia infidamente si inzicca nelle intercapedini tra i capelli, si annida, si attorciglia, e regala il crespo alla Hermione Granger pre- Sleekeazy.
No, ma grazie, eh. Grazie.


Tipo così. Notare la faccia disperata e la spazzola irrimediabilmente aggrovigliata tra le chiome. Sì, ho dovuto tagliare qualche ciocca, anche, non fatemici pensare che piango ancora.

Un’altra attività che mi scartavetra l’utero con viuuulenza è LA RACCOLTA DELLE CASTAGNE.
No, le castagne le odio. Ogni, Santo, Anno, in autunno c’è il simpaticone che puntualmente “DAAAI, questa domenica andiamo a raccogliere castagne!”. Entusiasmo immotivato.
Vacci tu a castagne. Io sto a casa a leggermi un bel libro.
Mi pungo coi ricci, mi vengono i geloni ai piedi, le caldarroste mi ustionano le dita … Cosa vorrebbe significare “Mettiti le scarpe da ginnastica?!?!”

Ennocell’ho, le scarpe da ginnastica. Puah le scarpe da ginnastica. Bleah proprio.

Jackie O’ non ne ha mai avuto bisogno, non vedo perchè dovrei averne io.
Di solito dopo questa tirata (ho lasciato fuori gli anatemi più creativi, sia mai che leggano dei minorenni) mi lasciano felicemente in pace spalmata sul mio divano, che è Cosa Buona E Giusta.
MA.
Dai, ammettiamolo, la Stagione del MALE non ha solo lati negativi. Forse.
Il CIBO, ad esempio.

Non so se succede a tutti, ma in Agosto solo vedere un’insalatina mi manda in ebollizione; il carpaccio mi accalda; il sushi poi, per carità! Sudore copiosissimo.
Appena la temperatura si abbassa, invece, il pensiero del cibo diventa non solo sopportabile, ma quasi piacevole… vabbè dai, siamo sincere. Diciamolo che la smettiamo di fare le ninfe dei boschi e ci abbuffiamo come facoceri, che è più vicino alla realtà.
Pizzoccheri, aumentate i miei trigliceridi! Vino rosso, alzami la pressione, così potrò morire cofana ma soddisfatta! Sì, sciatt, depositatevi nei miei cuscinetti adiposi, vi voglio tutti qui vicino a me!!
Morbegno in Cantina. Disciplina olimpica per alcolizzati. Notare il bicchiere al collo a mo' di San Bernardo.

O il RISCALDAMENTO.
Ciccio, ci sono meno 200 milioni di gradi fuori, gli orsi polari vanno in giro coi maglioni di lana spessi due dita, e tu accendi ancora la maledetta ARIA CONDIZIONATA PINGUINANTE?!?!
Il mio alveolo sinistro è in ipotermia, quando mi gela anche il destro chiedo la pensione di invalidità, sappilo.
ALZA ‘STO TERMOMETRO! Dai, che non ti fanno male le braccine a girare la rotella dall’altra parte, SU!

Ecco, un po’ di più… ancora un pochino… ok, trentacinque gradi sono una temperatura ottimale direi.
E nun t'azzardà ad abbassarlo, CHE TI VEDO!

Cappotto Sub Dued
Felpa H&M
Jeans Zara
E poi basta che mi deprimo a pensare quanto so' poraccia.

Autunno: Tragedia in Tre Atti



Mito dell’autunno secondo i Greci


I ATTO:
Ade, che di professione fa il Dio degli Inferi, si invaghisce delle sexy forme di Persefone (che come si vedano sotto il peplo, le sexy forme, lo sanno solo loro).
Si carica quindi la sexy – e piuttosto recalcitrante – Persefone in spalletta, e se la porta via con l’inoppugnabile argomentazione “POI TI COMPRO LA 2.55 DI CHANEL E VEDRAI CHE MI PERDONI”.

La sexy Persefone comincia anche ad abituarsi bene, che Ade l’è propri ‘n bel figòn, e poi vuoi mettere che invidia le mie amiche dopo che sono diventata regina degli Inferi così d’amblè.

II ATTO:
La mamma di Persefone, Demetra, di professione Dea del Raccolto, invece non la prende mica tanto bene che le abbiano rapito la figlioletta da sotto il naso, e – pronti, via! – sciopero a gatto selvaggio.

E come sciopera, una che di lavoro fa la Dea del Raccolto?
Inventandosi LA SFIGA MAXIMA.
L’ABBBIEZZZIONE con tre Bi e tre Zeta.

Sto cuore di mammeta si inventa l’inverno.

“Mi dimetto da Dea del Raccolto, ecco, mi invento l’inverno; raccogli tu qualcosa quando sei sepolto sotto mezzo metro di ghiaccio, eh, vediamo se ci riesci. Ti do il Nobel, ti do.”.

Conseguenti proteste e agitazioni da parte dei contadini greci, al grido di “NOI LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO”.

III ATTO:

Zeus, di professione King of the Olimpo, pieno di grattacapi, tra la ristrutturazione del debito greco e la BCE che gli sta col fiato sul collo.

Lui un po’ Ade lo capisce (beh, tra donnaioli…) ; e vorrebbe anche lasciarlo stare a ciularsi felice la Persy, ma ha paura di essere forconato dai contadini del Peloponneso, va a cercare di metter pace.

Demetra e Ade raggiungono finally un accordo, Persy passerà metà anno con l’adorato maritino e metà con mammà, ma Ade le dovrà comunque pagare gli alimenti.

Conclusione:
Primavera – Estate
Persefone torna dalla mamma.
Le madri normali quando i figli tornano a casa preparano le lasagne. Demetra no, Demetra èddea e le prepara un pianeta intero. Tiè, mortali.
Gioia, giubilo, gaiezza e frutta e fiori a profusione, festeggiamenti, mare.

Autunno – Inverno.
Persefone va dal maritino
Dopo tutta questa gggiuoia generalizzata la Persy se ne torna agli Inferi con il suo Ade. Demetra si intristisce, cadono le foglie, a me cadono le balle, e inizia a fare un freddo porco. Tanto mica se lo sopporta la Persy, il freddo porco, lei è al calduccio vicino al centro della Terra, la stronza.
Anche dette le stagioni DEL MALE.